Venezia
Gita in treno a VENEZIA. Palazzo Fortuny
Visita all’eccezionale Casa-Museo appartenuta al geniale Mariano Fortuny, pittore, stilista, scenografo e designer spagnolo, uno dei riferimenti a Venezia per le arti visive ed esempio magistrale di gotico veneziano.
PALAZZO FORTUNY ospita uno dei musei più suggestivi di Venezia. L’antico palazzo gotico appartenuto alla famiglia Pesaro in Campo San Beneto, venne trasformato da Mariano Fortuny nel proprio atelier di fotografia, scenografia e scenotecnica, creazione di tessili, pittura: di tutte queste funzioni l’immobile ha conservato ambienti e strutture, tappezzerie, collezioni.
In questa sede, si può scoprire una casa museo che mantiene tutto il fascino dell’atélier artistico che fu un tempo, la Casa museo di Mariano Fortuny, luogo di riferimento agli inizi del Novecento della élite intellettuale europea e centro produttivo nella cosmopolita e industriosa Venezia, con il ripristino e il riallestimento complessivo dei piani nobili acquista un nuovo destino: quello che con Mariano e il suo universo di luce e innovazione è diventato Palazzo Fortuny.
Mariano Fortuny y Madrazo nasce a Granada nel 1871. Figlio d’arte e assai presto inserito nel gran mondo parigino, compie innanzitutto studi pittorici. Diciottenne si stabilisce a Venezia, ove frequenta circoli accademici e cenacoli artistici internazionali: tra i suoi amici Gabriele D’Annunzio, Ugo Ojetti, Eleonora Duse, Hugo von Hofmannsthal, la marchesa Casati, Giovanni Boldini, il principe Fritz Hohenlohe-Waldenburg. Anche l’ambiente teatrale parigino (da Adolphe Appia a Sarah Bernardt) gli dimostra attenzione. Ma la creatività di Mariano cerca stimoli nuovi: inizia a creare stoffe e tessuti stampati, in sodalizio con Henriette, che sposerà nel 1924. Con lei crea Delphos, l’abito in
seta plissettata che lo rende famoso in tutto il mondo. Nel 1919 a Venezia, alla Giudecca, fonda la fabbrica per la produzione industriale delle sue stoffe in cotone e apre boutique nelle maggiori capitali europee. Nel frattempo decora e illumina palazzi e musei in tutta Europa, riceve riconoscimenti e titoli onorifici. Non vengono meno, in questi anni sempre più intensi, l’interesse e le commissioni per il teatro e la scenografia. Mariano si ritira per creare nella sua sfarzosa dimora di San Beneto, dove riprende lo studio della pittura e raccoglie le memorie della sua eclettica attività. Muore nel 1949.
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